Teatro

“Pendulum” dell’artista Marco Martins in esclusiva a Bologna

"Pendulum" di Marco Martins
"Pendulum" di Marco Martins

Marco Martins, artista multidisciplinare portoghese, presenta in prima nazionale a Bologna “Pendulum”

Marco Martins, artista multidisciplinare portoghese, presenta in esclusiva italiana, al Teatro Arena del Sole di Bologna Pendulum, il suo ultimo progetto.
Lo spettacolo è realizzato all’interno di “Prospero Extended Theatre”, lavoro internazionale di cui ERT - Emilia Romagna Teatro è partner, grazie al supporto del programma “Europa Creativa” dell’Unione Europea. 

"Pendulum" di Marco Martins


Pendulum apre il Focus Lavoro, un palinsesto immaginato da ERT per la città di Bologna con spettacoli e attività culturali dedicati al tema, arricchiti da incontri, proiezioni, presentazioni e momenti di confronto con il pubblico e gli artisti nelle varie giornate di rappresentazione.

"Pendulum": una riflessione necessaria e autentica

Pendulum affronta la tematica dei lavoratori domestici, una parte significativa della forza lavoro a livello mondiale e tra i gruppi più vulnerabili nei grandi centri urbani. 
Nei Paesi europei attualmente sono soprattutto immigrati di prima o seconda generazione a svolgere questi lavori e l’80% sono donne, che lasciano il proprio Paese, spesso abbandonando figli e famiglia, alla ricerca di condizioni di vita migliori e che trovano questo unico sbocco professionale.
 

"Pendulum" di Marco Martins


Per sei mesi il regista portoghese ha lavorato a Lisbona con sette donne, migranti di prima e seconda generazione da ex-colonie portoghesi come Capo Verde e Brasile e impiegate come badanti e collaboratrici domestiche. 

Pendolari fra il centro città e le periferie, ma anche fra il proprio paese d’origine e quello di migrazione, quello dei “dominatori” - la scelta del titolo Pendulum fa infatti riferimento proprio a questo duplice movimento: queste donne porteranno sul palcoscenico la loro schizofrenica condizione, sospesa fra mondi diversi. 
 

"Pendulum" di Marco Martins


Punti di partenza del progetto di Martins sono il loro passaporto, il loro corpo e la loro biografia; punto di arrivo una riflessione necessaria e autentica sulle relazioni, sia con la famiglia d’origine che con quella ospite. Dall'incontro con questo gruppo di persone, con le loro storie, e in collaborazione con la scrittrice Djaimilia Pereira de Almeida, è nato il testo della pièce. 

Le testimonianze reali, raccontate dalle stesse lavoratrici e attrici non professioniste che le hanno vissute, aprono uno spazio scenico a un confronto diretto con la precarietà implicita nello sviluppo economico e sociale del mondo intero - in linea con il lavoro sviluppato da Martins negli ultimi anni.
 

"Pendulum" di Marco Martins


Pendulum si concentra sulla natura del lavoro domestico per discutere le relazioni familiari, nello specifico il confronto intergenerazionale tra diversi mezzi di sussistenza, background, aspettative, sogni e vite quotidiane. 

Questo progetto crea uno spazio per queste donne, mettendo in luce il tema della memoria post-colonialista portoghese e interrogandosi sulla tematica della migrazione e del distacco che queste famiglie subiscono dalla propria memoria radicata nell'epoca coloniale: l'eredità e il patrimonio giocano un ruolo importante in questo lavoro.

Marco Martins: artista eclettico e poliedrico

Marco Martins


Classe 1972, Martins è un’artista eclettico e poliedrico, attivo tra teatro, cinema e video arte, premiato nei festival di Cannes, Berlino e Venezia e candidato all’Oscar con due lungometraggi.

Nel 2007 fonda e dirige la piattaforma culturale Arena, con la quale porta avanti un lavoro caratterizzato dall'incontro con comunità specifiche spesso emarginate, di diversi contesti geografici, coinvolgendone i soggetti in lunghi processi creativi: le vite e le storie dei suoi interpreti non-attori sono infatti la base drammaturgica degli spettacoli. 

Le sue produzioni artistiche sono caratterizzate da un linguaggio multidisciplinare, spaziano dalle opere classiche ai progetti comunitari e hanno una forte componente coreografica, conferendo al lavoro dell'artista portoghese una voce unica e originale nel panorama artistico contemporaneo.